Google ha da poco ultimato la versione 2.0 del suo nuovo algoritmo, dopo il PageRank, il PandaRank.

SEOisti di tutto il mondo, unitevi. Anzi no, fate la cosa opposta dividetevi! Adesso vi spiego perchè.

  • Che cos’è il PandaRank ?

Panda è un algoritmo di ranking, come lo è il PageRank (Danny Sullivan lo arriva a chiamare PandaRank) . Un algoritmo nato sopratttutto dal frutto di test manuali fatti direttamente da Google e da tutte le indicazioni “umane” Google può raccogliere dall’uso che si fa del web. E come ogni algoritmo di ranking interviene sul Algoritmo generale, ma non è tutto l’algoritmo di Google.

  • Differenza tra PageRank e PandaRank?

Effettivamente non sono similari per il tipo di sistema, ne parenti alla lontana. Il PageRank è quell’algoritmo che serve a determinare la link-build di una pagina ed è insito nell’algoritmo del motore di ricerca di Google. Il PageRank vive di vita propria, il PandaRank, no. Il PandaRank è un sistema che viene lanciato da Google stesso in rete periodicamente. Infatti, se la prima versione di Panda si lanciò a fine febbraio e la seconda sette settimane dopo (l’11 di Aprile), anche se un sito era stato riottimizzato a marzo in base ai fattori di PandaRank, gli effetti positivi non erano stati visibili – appunto – fino al lancio (manuale) di Panda 2.0 in Aprile. Quindi quando Google di decide di lanciare il suo nuovo sistema, scandaglia la rete in cerca delle pagine che vengono considerate non rilevanti secondo i fattori de PandaRank e li mette in una sorta di blacklist. Un’altro fattore importante di Panda è che colpisce la pagina singolarmente lasciando intatto il dominio.

  • Caratteristiche e Fattori principali del Panda

Allora un Panda è peloso nero e con contorno occhi bianchi. Ovviamente no, anzi si ma parliamo di altri Panda.

Scherzi a parte, Panda serve principalmente per pulire le SERPs dalle migliaia di pagine irrilevanti per gli utenti.

Ma allora, chi stabilisce chi e cosa è irrilevante? […]

1. Panda non ama i contenuti “leggeri” (thin content), ovvero quelle pagine che sono create esclusivamente per posizionarsi per una determinata keyword ma che, in realtà, non offrono alcun valore all’utente. Questo spiega il perché del crollo di siti come eHow e simili;

2. Panda conferma – e con maggior forza – il poco amore di Google per i contenuti duplicati. Questo non fa riferimento solo al fenomeno degli scraper sites, ma si deve estendere anche alla pessima abitudine di molti eCommerce di non curare per nulla le proprie pagine di prodotto, che nella maggioranza dei casi sono copie di copie di copie della scheda del distributore del prodotto stesso. Questo spiega perché siano stati molti gli eCommerce colpiti da Panda.

3. Panda non ama le trappole… Mi spiego: è perfettamente corretto avere pubblicità nel proprio sito/blog, ma non è corretto creare pagine il cui unico vero scopo è quello di generare ingressi attraverso Adsense e pubblicità d’affiliazione. Generalmente questo tipo di pagine sono anche del tipo “leggero” e “duplicato”. Quindi è lecito avere pubblicità, ma questa non deve essere invasiva e predominante rispetto al contenuto vero e proprio della pagina. Avete presente quei siti in cui dopo ogni paragrafo di un post c”e un blocco di Adsense? Ecco, quella è la pagina che è penalizzata da Panda.

4. Panda non ama la confusione… quindi non ama siti che non offrano uno standard minimo di usabilità. Per questo, sulla base dei test “umani” Google cerca di individuare lo standard della pagina ben disegnata, quella che non causa un numero esorbitante di bounce rate, etc. etc. Ma per “confusione” vogliamo anche dire “topicità”: se una pagina parla di “frittelle”, allora deve essere evidente che quella pagina parla di “frittelle” e non fornire a Google segnali per cui potrebbe pensare che si parla anche di altre prelibatezze. Di nuovo un richiamo all’attenzione per quanto riguarda ai contenuti, qui più propriamente con l’uso corretto di tutti i classici fattori on page e con l’uso di corretto copywrite.

5. Panda ama le pagine reattive… e che quindi si caricano velocemente, non danno origine a problemi tecnici di visualizzazione, etc. etc.

 

Fonte italiaseo.net